Storia e cultura delle Baleari
Le isole che hanno incantato molti popoli
Le prime tracce di insediamenti umani nelle isole Baleari risalgano al 5000 a.C., come testimoniano diversi reperti neolitici, tra cui terrecotte, utensili e gioielli.
A Minorca colpisce la presenza di ruderi di grandi megaliti, tra i quali le costruzioni chiamate navetas (grotte costruite con grandi massi), talayots (torri di guardia fatte con tumuli di pietre) e taulas (due tavole di pietra a forma di T).
Nel corso dei secoli, tutti i popoli del mare latino sbarcarono sulle isole spagnole e l’impronta più marcata la lasciarano senza dubbio i musulmani, del cui passaggio è ancora oggi testimone l’architettura tipicamente araba.
Ma le Baleari furono conquistate anche da Romani, Vandali, Bizantini e dai Catalano-Aragonesi, che successivamente incorporarono le isole nel Regno Aragonese, assorbito poi dalla Spagna.
Un popolo, due lingueIl catalano, una delle due lingue
ufficiali delle Baleari, possiede una ricca tradizione letteraria
e culturale e una grande capacità creativa; è una
delle dieci lingue più tradotte al mondo. |
Dopo la “Reconquista”, ad opera delle truppe di Giacomo I d’Aragona, le Baleari conobbero un lungo periodo di prosperità alternato a periodi di tumulti ed assalti. Solo dopo la seconda guerra mondiale giunse una stabilità che ha consentito lo sviluppo turistico ed economico e da cui le isole hanno tratto grandi benefici. Una vera e propria “rivoluzione turistica” che ha portato le Baleari alla ribalta del turismo internazionale. Da tranquilli paradisi di pescatori e contadini sono diventate il paradiso alla portata di tutti. Oggi il turismo è una delle attività predominanti, anche se ha profondamente modificato l’economia e la società delle Baleari.
L’avanguardia del turismo di massa che oggi invade le Baleari nei
mesi estivi arrivò in queste isole già nel 1800, quando viaggiatori
importanti come Georges Sand, Chopin e l’Arciduca di Austria Ludwig
Salvator, visitarono Maiorca e i loro racconti di viaggio iniziarono a
diffondere il mito della loro bellezza.
Da quel momento molti artisti europei hanno iniziato a visitare le Baleari, descrivendole nei loro libri e dipingendole nei loro quadri, diventando cosi testimoni della bellezza di questi posti.
Nonostante la massa di turisti e i relativi palazzoni costruiti per ospitarli,
le Baleari sono riuscite a conservare la loro tradizionale architettura
legata ad un ricco e glorioso passato. Maiorca, dall’aspetto signorile, ricorda in alcuni suoi frangenti la bellezza di tutte le città che hanno fatto parte dell’Impero Romano. Le case bianche di Ibiza, ricordano il passaggio dei Mori Cartaginesi, che qui importarono l’architettura e le atmosfere esotiche delle case dei villaggi sul mare del Nord Africa. Minorca, invece, risente dell’influenza della lunga dominazione inglese (1713–1782) e presenta case in puro stile anglosassone affiancate a quelle bianche tipiche di un paese mediterraneo.
La storia millenaria delle Baleari rivive nelle testimonianze della cultura
megalitica, nelle vestigia puniche e fenicie ma anche nel Modernismo del XX secolo. Recentemente quattro siti storici e naturali di Ibiza sono stati dichiarati dall’Unesco, Patrimonio mondiale della Umanità: sono le praterie di Posidonia, il barrio di Dalt Vila, la Necropoli del Puig des Molins e i resti archeologici di Sa Caleta.