Storia e cultura di Ibiza
La storia di Ibiza ripercorre diverse tappe che hanno interessato anche la storia delle altre isole Baleari. Nel 654 a.C. i Fenici fondarono un porto nelle Isole Baleari, chiamandolo Ibossim, che poi divenne noto fra i Romani con il nome di Ebusus sia per il suo vino, sia per le miniere di marmo e piombo.
Ma furono i Greci i
primi a chiamare le due isole di Ibiza e Formentera, Pitiusas,
ovvero isole coperte dai pini. Sotto la protezione di Cartagine, Ibiza
produceva sale, pesce e lana. Nel tempo Ibiza iniziò a diventare
un notevole centro di traffici lungo le rotte del Mediterraneo; successivamente
il Generale cartaginese Magon la usò per radunare approvvigionamenti
e uomini, prima di navigare verso Minorca.
Ibiza riuscì a negoziare un trattato favorevole coi Romani che le permisero di sopravvivere con le sue istituzioni Punico-Cartaginesi fino ai giorni dell’Impero, quando divenne ufficialmente un municipio romano. Questa sopravvivenza ha reso Ibiza un luogo eccellente per studiare le istituzioni della civiltà Punico Cartaginese.
L'isola fu conquistata da Giacomo I d'Aragona nel 1235. Molti sono i resti nelle cittadine ibizenche, delle colonie e dei popoli che l’hanno abitata. Di grande importanza culturale le fortificazioni del 16° secolo, rimaste praticamente intatte a testimoniare la grandezza dell'architettura militare del Rinascimento. Tra le testimonianze della dominazione fenicia invece troviamo le Rovine di Sa Caleta (sito archeologico di enorme importanza) e circa una decina di luoghi archeologici subacquei relativi all'età del bronzo, che hanno contribuito alla conoscenza delle rotte commerciali dell'antichità da parte degli archeologi. Dalt vila è l'acropoli, antico nucleo della città, circondata da alte mura costruite sotto l'impero di Carlo V, che ha appunto conservato ancora oggi tutto il suo carattere tipicamente medioevale.
Al suo interno si trova l'Almudaina,
sito dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO che conteneva le installazioni
militari e amministrative arabe comandate dal "Wali", il
governatore della città.
Nella città bassa
invece, si trova la necropoli
di Puig des Molins, utilizzata come luogo di sepoltura sia dei Fenici,
sia dei Romani. In questa zona sorge il Museu Monografic
de Puig des Molins in cui sono esposti diversi oggetti che
accompagnavano la sepoltura dei defunti.
La cattedrale è il maestoso monumento che domina
tutta la città,
con il suo campanile del 13° secolo e l’ampio
patio antistante la costruzione, trasformato da poco in belvedere per ammirare
lo strepitoso panorama sulla città e sul porto. Fanno parte dell’arte
ibizenca anche il Museo Dell'arte Contemporanea che ospita
dal 1959 moltissimi artisti in un’eccellente collezione di dipinti,
incisioni e sculture. Il Museo è aperto
in ogni periodo dell’anno, per visite sia al mattino sia di pomeriggio,
ma è chiuso il lunedì e i giorni festivi. Un altro Museo di
singolare bellezza ed importanza nell’isola bianca è il Museo
Etnologico, situato a Santa Eulalia in una antica “finca”,
documento che parla della vita rurale ad Ibiza prima dell’avvento dei
turisti, con tutti i costumi, le tradizioni, le danze e l’artigianato.